I testi qui raccolti rappresentano gli Atti del Convegno Internazionale, tenuto a Trieste nel novembre del 1995, su “La Fenomenologia e l’Europa”.

L’idea di questo convegno è nata da alcune considerazioni riguardanti, innanzitutto, le difficoltà di trovare una prassi razionale che consenta di risolvere i problemi politici, sociali, etnici, e culturali emersi in Europa e l’idea che queste problematiche non possono lasciare indifferente la riflessione filosofica.

L’incontro ha voluto anche celebrare il 60° delle conferenze che Husserl tenne a Vienna e a Praga nel 1935 sul tema della “Crisi della civiltà europea” con l’intento di valutare la portata della riflessione husserliana sul tema della crisi spirituale dell’ Europa degli anni Trenta, riferendola alla situazione odierna. Questo obiettivo ha ruotato intorno a ciò che si potrebbe chiamare una duplice sfida: la prima ha tentato di condurre il pensiero fenomenologico su un terreno storico, culturale e sociale più ampio, per appurarne le potenzialità in un contesto più vasto rispetto alla filosofia fenomenologica come disciplina; la seconda provocazione alla fenomenologia è stata quella di accettare la sfida proveniente dal mondo attuale, e nel nostro caso particolare, dall’Europa.

Si è trattato, dunque, di recuperare, innanzitutto, l’antica propensione della filosofia alla partecipazione alla vita pubblica e politica del nostro mondo, applicare, quindi, la fenomenologia al “fenomeno” Europa (spazio spirituale, culturale e politico) e verificare, infine, l’attualità e l’utilità del pensiero fenomenologico per un dibattito, che non riguarda più, però, solo l’Europa del passato, ovvero la storia e la tradizione, ma anche quella del futuro, e, pertanto, il presente e la sua progettualità.